Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



giovedì 23 febbraio 2012

Agape Straodinaria: I 90 anni di Gigi. Ristorante Marconi, Sasso Marconi (BO)


Chi mangia bene vive a lungo: questo è l'assioma che si evince osservando il nostro Tetrarca precursore al compimento del suo 90° compleanno.
Colui il quale, nella sua lunghissima carriera di Gourmet ha visto più stelle del telescopio di Monte Palomar, riesce ancora a domare un lungo menù di otto portate fatto appositamente preparare per festeggiare il suo genetliaco in compagnia di tutti i Confratelli e di una nutrita schiera di ex-Confratelli, graditissimi ospiti.
Per una volta, a causa dei numerosi ospiti presenti, la tradizione della Confraternita che vuole i partecipanti all'Agape riuniti ad un unico, grande tavolo, viene abbandonata in favore di una disposizione su diversi tavoli, con il Gran Maestro, in guisa di novello sposo, a far la spola tra tutti i tavoli....
E ancora una volta Aurora, Massimo e la loro brigata riescono a superarsi, offrendoci una sequenza (quasi...) perfetta di piatti storici del ristorante.
Cardi con baccalà come benvenuto dalla cucina, leggeri e profumati, abbinati ad un ottima bollicina: Franciacorta Cuveè 60, Blanc de blancs 2006, di Casa Caterina; 5 anni sui lieviti ed una grande struttura che ricorda più un transalpino millesimato, di quelli buoni, che un nostro Franciacorta.....
Ed è con questo vino che dai tavoli del ristorante si elevano i calici di tutti i commensali per un lungo brindisi in onore del nostro Tertrarca Precursore Luigi Bazzoli, Gran Siniscalco Benemerito, e nell'occasione anche Illustrissimo Simposiarca della "sua" Agape.
Stessa bottiglia sul primo vero piatto del nostro menu, uno storico del Marconi, la Tartare di oca battuta al coltello con salsa al tè nero Lapsang Souchong, in cui la cremosità della salsa, come il tuorlo nella classica tartare piemontese, svolge la funzione di amalgamare e completare il gusto della carne cruda......
Cabriamo leggermente scendendo di quota con il secondo piatto, forse il meno indovinato della serata, il musetto di maiale con radici e salsa di rapa rossa: ricordavo una grandiosa versione del musetto, con salsa ai cachi, capperi e acciughe, tutto giocato sull'equilibrio dolce e salato delle salse....in questa versione invece dominano i toni terrosi delle radici e vegetali della salsa di rapa rossa, e la dolce e delicata grassezza del musetto non riesce a scrollarsi la terra di dosso. Per fortuna ci pensa l'ottimo Blanc de blanc di Casa Caterina a risollevare il livello del piatto.
Molto buono il piatto successivo, anche questo un classico, il polpo al profumo di brace con salsa al fegato di pesce, e veramente notevole il vino in abbinamento: Timorasso "Sterpi" 2006, Vigneti Massa (non volevo più dare voti....ma sul mio personalissimo cartellino segno 92-93/100. Quando ci vuole, ci vuole!), e fortunatamente lo stesso vino ci accompagnerà anche per i prossimi due piatti, il primo è quello che sta diventando un cult: Ravioli ripieni di Parmigiano Reggiano liquido profumato alla lavanda, crema di burro, noce moscata e mandorle....a parte l'esagerato apporto lipidico hanno solo un difetto: purtroppo finiscono (anche se Massimo ha avuto l'accortezza di servire più di un bis).
Ricordi di prima colazione continentale, eggs and bacon, nel piatto seguente: Uovo in salsa bacon e croccante all'orzo....succulento, con il croccante all'orzo che sopperisce alla classica scarpetta e aggiunge una nota solida all'insieme, e sempre ottimo l'abbinamento con lo Sterpi.
Ancora un cavallo di battaglia del Marconi nel proseguio della cena: Capriolo al fieno, salsa al cioccolato e pepe lungo del bengala, piatto ben noto ai palati della Confraternita avendolo già proposto ben più di una volta, e sempre, incredibilmente, caratterizzato da una millimetrica ed ineccepibile cottura della carne, che si mantiene nel piatto morbida e succulenta, e la cui punta di selvaticità viene contenuta dall'accenno dolce della salsa e dall'aromaticità del pepe.
In abbinamento al capriolo spunta il Refosco 2004 di Moschioni, buono ma non trascendentale, dominato da un tannino amarognolo e da un'acidità ancora sopra le righe, e pur dotato di una notevole struttura non bilancia la componente acido-tannica: vino giustamente proposto per l'abbinamento al capriolo (e ci stava...) però da attendere in cantina ancora per qualche anno...
E visto che finora il menù è stato leggerino....chiudiamo con due dessert:
gli ormai celeberrimi Ravioli di ananas ripieni di ricotta in zuppa fredda di Ananas, caviale di caffè Sidamo, uvetta e pinoli...rinfrescanti, delicatamente dolci e impreziositi dalle piccole e aromatiche sfere di caffe; nel bicchiere un Verduzzo Friulano fuori dagli schemi, il 2009 dell'az. agr. Vignai da Duline, dal colore oro antico e dal residuo zuccherino contenuto, penalizzato solo da un naso non pulitissimo, risultava però un ottimo abbinamento sia con il raviolo di ananas che col piatto successivo.
Sempre di una contenuta dolcezza anche il secondo dessert, inserito anche nel menù dell'Agape luculliana non più di due mesi fa (...e ripetuto ora, ergo piaciuto notevolmente): Mandorla soffice con sedano rosso di Orbassano candito, pepe di Tasmania e salsa al limone.
Piccola pasticceria e caffè in conclusione di questa notevolissima mezza maratona, con la conferma che la cucina della nostra Casa Madre è tuttora in costante, e all'apparenza inarrestabile, crescita.



1 commento:

  1. Una volta tanto non voglio entrare nel merito dei piatti (anche perché d'accordo con Andrea... riuscitissimi). Sono molto contento della riuscita dei festeggiamenti al buon Gigi. Eravamo in 25 tra confratelli di un tempo e quelli in carica. Arrivarci in forma come Gigi al proprio 90° fa festeggiare in Confraternita.... scherzavamo tra noi giovani leve, di come sarà la mia nel 2065! Auguri Gigi!!!

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