Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



mercoledì 9 ottobre 2013

Agape di Settembre: Gianni D'Amato e Aurora Mazzucchelli




Agape di Settembre: Se Maometto non va alla montagna.....
Dopo la lunga pausa di Luglio e Agosto riprendiamo le nostre scorribande enogastronomiche con un atteso incontro al Ristorante Marconi, nostra Casa Madre.
Purtroppo il sisma che ha colpito la nostra regione ha lasciato il segno anche sui muri di una delle nostre magioni di riferimento, il magnifico Rigoletto di Gianni e Fulvia D'Amato, meta di tante bellissime Agapi e ancora chiuso a causa delle lesioni riportate dalla settecentesca Villa Manfredini nel Maggio 2012.
Non potendo quindi andare a trovare Gianni D'Amato a casa sua, abbiamo deciso d'invitarlo a casa nostra per un'Agape a quattro mani insieme ad Aurora Mazzucchelli.
Poche assenze tra le fila dei confratelli, e la presenza di due ospiti, hanno reso numerosa la partecipazione alla serata, naturalmente svolta, come regola impone, al nostro tavolo imperiale ed in presenza dell'imponente ed artistico centrotavola che accompagna tutte le nostre Agapi in Casa Madre. 
Cominciamo la serata con la Cuvèe 60 di Casa Caterina, un delizioso Franciacorta che sostituiamo allo Champagne Philipponat Brut Reserve proposto dal padrone di casa Massimo Mazzucchelli.
Dopo un brindisi iniziale e una deliziosa amuse bouche, manteniamo il metodo classico di Casa Caterina anche sul primo piatto proposto da Aurora:


Capriolo in cevice con bolle d'albume e colatura d'alici ghiacciata: una rielaborazione del tradizionale piatto peruviano in cui al posto del pesce crudo Aurora utilizza un carpaccio di capriolo leggermente marinato, aggiungendo note dolci con i frutti di bosco che in bocca si alternano alla  sapidità delle bolle d'albume e delle sfere di colatura d'alici ghiacciate. Eccellente piatto freddo che spiana la strada alla prima proposta di Gianni D'Amato:


Cubo di bolliti e giardiniera di verdure: Una golosa versione del tradizionale bollito in cui sottili strati di carne tiepida e morbidissima, probabilmente cotta sottovuoto a bassa temperatura, vengono farciti con foie gras fino a formare un cubo che si contrappone ad un altro cubo, freddo, di verdure sott'olio con diverse consistenze. Per noi piatto della serata, per i giochi di temperature, consistenze e sapori e per la goduriosa golosità dell'insieme. Richiesto a Gianni un bis che ci arriverà prima del dessert.....in abbinamento, invece del tradizionale lambrusco proposto da Massimo, una variazione sul tema: Le tre Dame 2011, un rosso frizzante, aromatico e profumato, da uve Termarina prodotto dall'azienda Cà de Noci di Quattro Castella (RE).
Cappelletti di scampi, fegato d'oca, pesche percoche e bottarga di muggine: Pasta ripiena proposta da Gianni D'Amato con tanti ingredienti, tra cui di nuovo il foie gras, ed una nota tendenzialmente dolce a coprire il tutto, con lo scampo che soffre la presenza ingombrante degli altri ingredienti....buono comunque, anzi buonissimo, interprete della grassa e dolce cucina mantovana.
In abbinamento un vino dal discreto residuo zuccherino ma snello e acido per ripulire le papille:
Riesling Herrenberg Kabinett 2002 di Von Schubert, bianco di 11 anni talmente fresco che sembra appena imbottigliato.
Conclude la trilogia dei piatti del Rigoletto la Parmigiana di stinchetto e raviolini di melanzane, morbidissimo lo stinco, disossato e cotto a bassa temperatura, per un piatto dai sapori più decisi rispetto al precedente: in abbinamento manteniamo lo stesso vino proposto da Massimo per la serata, Chateau Respide-Medeville 2002, un classico bordolese Cabernet-Merlot,  piuttosto ruffiano.
Il secondo piatto che Aurora propone per la serata è il Maialino fondente con cipolla caramellata,


nella foto la versione che ci presentò in Maggio e che sostanzialmente è uguale, tranne il tipo di cipolla usata e la presentazione nel tegame, a quella della serata. Piatto decisamente grasso e tendenzialmente dolce, carne tenerissima cotta sottovuoto a bassa temperatura ( il terzo piatto della serata presentato con questo tipo di cottura...), risulta comunque delizioso e soprattutto goloso, anche se avrebbe forse richiesto un vino più fresco del bordolese proposto: sullo stesso piatto a Maggio bevemmo con soddisfazione l'ottimo Frappato di Arianna Occhipinti.
Prima del dessert, ai Confratelli che lo avevano richiesto, arriva il bis del cubo di bollito....tra l'altro senza pagare pegno in forma di guidrigildo, una piccola multa che solitamente viene comminata, tra l'altro, a chi ha l'ardire di richiedere un bis di un portata particolarmente gradita, come fu fatto di recente, ad es. per i grandiosi spaghetti affumicati di Mauro Uliassi.



Dessert sempre curato da Aurora che ci ripropone la variante stagionale di un dessert già comparso sulla nostra tavola: Cioccolato, miele, pomodori verdi, eucalipto e anice stellato, in questa versione con i pomodori verdi in sostituzione dei primaverili asparagi, piatto fresco e profumato, senza componenti stucchevoli , con il cioccolato fondente però in blocchi piuttosto duri da spezzare.
In abbinamento Aresco 2009, sempre di Cà de Noci , un vino da dessert dal residuo zuccherino non eccessivo, a base di Malvasia e Moscato, che si abbina perfettamente al dolce di Aurora.



In conclusione, un Agape in cui si sono confrontati due differenti stili di cucina, la grassa e opulenta di Gianni d'Amato e la sottile e riflessiva di Aurora Mazzucchelli, con punte di eccellenza da entrambe le parti: se fosse stata una gara sarebbe finita in perfetta parità.
Ed ora prepariamoci all'Agape di Ottobre, che ci vedrà protagonisti ancora una volta nel Ducato di Parma con una vera e propria maratona (corrono voci di almeno 12 portate ed una mezza dozzina di vini diversi....).

A proposito, se la montagna viene da voi e non siete Maometto, iniziate a correre........è una frana.