Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



giovedì 2 agosto 2018

Agape di Giugno: Caffè Arti e Mestieri, Reggio Emilia.



Agape di Giugno: il canto del Rigoletto si diffonde ancora nell'aria.


Avevamo lasciato Gianni D'Amato nel suo storico ristorante di Reggiolo, il Rigoletto, purtroppo ora inagibile a causa delle lesioni riportate nel sisma del 2012. Lo ritroviamo oggi, più in forma che mai, in quest'angolo delizioso, quasi bucolico, ricavato nel pieno centro storico di Reggio Emilia.
E ritroviamo la sua cucina, che non si fa irretire dalle nuove tendenze che vedono acidità e amaro far capolino da ogni piatto, ma imperterrita continua ad elargire momenti di grassa, dolce e calorica voluttuosità.
La scelta del Maestro d'Anfora per il brindisi di apertura è quasi a chilometro zero: siamo a Montecchio, con la deliziosa Malvasia frizzante Despina 2016 dell'azienda Quarticello.
Il menu predisposto dal nostro Gran Credenziere si apre con il sorprendente trittico: "Dall'Appennino al Po".

Dall'Appennino al Po: trippe di Parmigiano con spuma di parmigiano

Dall'Appennino al Po: bon bon di fegato e buccia di patata

Le trippe di parmigiano sono in realtà strisce di crosta lessate sino ad ottenere una consistenza gommosa simile a quella della trippa. Fantastica la buccia di patata ripiena.
A seguire, sempre abbinato alla malvasia di Quarticello, un piatto più contemporaneo, in cui troviamo le note vegetali della rapa rossa, gli immancabili fiori eduli, e la freschezza acida dell'acqua di pomodoro, versata al momento, che contrasta la dolcezza del crudo: Contemporaneità del crudo di mare in acqua di pomodoro.

Contemporaneità del crudo di mare in acqua di pomodoro

I classici riesling tedeschi, con quell'acidità sferzante ed il residuo zuccherino sostenuto, possono risultare di difficile abbinamento; quando però nel piatto hai note dolci e sapide che si intrecciano e si rincorrono, è un colpo di fulmine.
La dolcezza vegetale del gelato al sedano bianco avvolge in un armonioso abbraccio la sapidità carnosa delle alici del cantabrico: con il pane ed il burro l'unione celebrata dal Dr.Lippold con il suo Kabinett del 2012 è totale. Questo matrimonio s'ha da fare.


Pane, burro, acciughe e gelato al sedano bianco
Proseguiamo con un altro piatto che in cui predominano le golose note morbide del gambero crudo e della nocciola, con le erbe acide a snellire il boccone. Buonissimo il Fusilloro, gambero rosso, nocciola ed erbe acide, e ancora divertente l'abbinamento con il riesling kabinett.

Fusilloro, gambero rosso, nocciola ed erbe acide.

Non poteva mancare una citazione alla tradizione nel piatto seguente: Tortelli di erbe selvatiche, mandorle e lardo profumato. Nella sequenza dei piatti della serata, tutti eccellenti, questo ha vinto il nostro personalissimo premio "piatto da gamella": in abbinamento SP68 bianco 2016 di Arianna Occhipinti.

Tortelli di erbe selvatiche, mandorle e lardo profumato

E poi un grande classico. Venire da Gianni D'Amato e non mangiare il suo cubo di bollito equivale ad una visita al Louvre scevra dalla Monna Lisa, o al percorso dei Musei Vaticani evitando la Cappella Sistina...
La suadenza del foie gras, la cremosità della carne e la percettibile acidità della schiuma e delle salse contribuiscono a quest'inno alla golosità.


Cubo di bollito, aria di Lambrusco e Balsamico tradizionale di Reggio Emilia

In abbinamento La Macchiona 2011 della Stoppa, quasi perfetto se non penalizzato da una punta di acetato di etile (il classico sentore di acetone), tale comunque da non inficiarne la bevuta.
Stesso vino anche sull'ultimo piatto prima dei dessert, un saporito e sostanzioso Maialino con cicoria selvatica, spuma di birra e senape che non smentisce la capacità del Gran Credenziere di mettere costantemente alla prova la capacità dei nostri succhi gastrici (ricordo il nostro motto: Ventre capiente in mente sapiente)

Maialino, cicoria selvatica, birra e senape

Intrigante la proposta del Maestro d'Anfora, che tra i meandri della carta dei vini ha recuperato, come vino da dessert, il Recioto di Angiolino Maule del 1992, bottiglia ancora integra e freschissima, prodotta dal papà dei Vinnaturisti agli albori della sua attività.



Concludiamo il nostro percorso con una tradizionale Zuppa Inglese, seguita da un fresco gelato alla crema con ciliegie di Vignola, e per finire, una ricca piccola pasticceria.


Zuppa Inglese
Ciliegie di Vignola e gelato alla crema



La quiete del giardino urbano, l'accoglienza della sala, la precisione gentile del servizio e, soprattutto, l'emozione dei piatti che ci riportano con la memoria alle bellissime esperienze al Rigoletto, ci portano a tributare il nostro applauso a tutti quelli che con il loro lavoro hanno reso possibile questa serata: Gran Clangor quindi a Gianni, a sua moglie Fulvia, al figlio Federico e a tutta la brigata del Caffè Arti e Mestieri.
Ed ora pausa estiva, in attesa di ritrovarci a Settembre in un ristorante che non ci ha mai ospitato, ma che, a prova già effettuata, promette molto bene...

Buone Vacanze.


CAFFÉ ARTI E MESTIERI 
VIA EMILIA SAN PIETRO 16 
42121 REGGIO EMILIA