Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



sabato 7 luglio 2018

Agape di Maggio: la Slovenia di Ana Ros



Agape di Maggio: Slovenia, appunti di viaggio...

Il nostro Confratello Franco è un irriducibile scapolo impenitente. Qualche anno fa, per giustificare alle nostre mogli un imperdibile cena al Mirazur, ci inventammo una sua fantomatica fidanzata provenzale con cui finalmente convolare a nozze. Facemmo stampare anche le partecipazioni che arrivarono regolarmente a destinazione: l'addio al celibato si svolse, guarda a caso, a Mentone. Le nozze poi, da li a poco, sfumarono...
Venne poi il turno della fidanzata siciliana, con un doppio festeggiamento di addio al celibato a Licata e Ragusa, anche questa volta, purtroppo, le nozze svanirono sull'altare. 
La nuova fidanzata, slovena, sembra sia quella giusta. E così, per festeggiare questo suo ennesimo addio al celibato, ci ritroviamo nella casa dell'indiscussa stella della cucina slovena, Ana Ros.
Naturalmente, una trasferta in questi luoghi carichi di storia, ricchi di paesaggi incantevoli giocati sulle mille tonalità del verde, dove i vigneti regnano protagonisti, non potevano esaurirsi con un pranzo, seppur sontuoso, sui tavoli di Hisa Franko.
La nostra trasferta comincia quindi con una visita al sacrario monumentale di Redipuglia, fu però, più che un sentimento di commemorazione patriottica, la vicinanza della Locanda Devetak a spingerci alla sosta.
Per coloro che vogliano affrontare un weekend in Slovenia, una sosta ai tavoli di Avgustin Devetak è imprescindibile: una vera cucina territoriale, con ricette che esaltano i prodotti locali e qualche solida divagazione creativa, come ad esempio il rinfrescante Gelato di succo di cipolle rosse, punti di sedano e carote e code di gamberi in pasta Kataifi al curry

Gelato di succo di cipolle rosse, punti di sedano e carote e code di gamberi in pasta Kataifi al curry

E poi la ricca cantina di Avgustin, che si esprime con un'incredibile profondità di annate delle migliori cantine della zona. Da questa abbiamo attinto a piene mani...

Breg 1995

Ribolla 1998

Chardonnay 1994

Dopo pranzo sono sufficienti 20 minuti di comodo pulmino per raggiungere la prossima tappa, Sampas, nella valle del Vipaccio (Vipavska Dolina). Difficile da trovare la cantina di Kristina Mervic e di suo padre Boleslav, al piano interrato di una villetta all'interno del paese. Difficile da trovare come le cose più rare. Vini sapidi, cristallini, bianchi emozionanti che sfidano il tempo. E persone vere, con le mani sporche di terra. Boleslav ci porta nella stanza dove affina i suoi salumi, ne prende qualcuno e quando ce lo comincia ad affettare mentre Kristina ci serve e ci racconta i vini, l'emozione è la stessa che si prova seduti ad un tavolo stellato.










Una curiosità: il nome JNK si pronuncia ionk e deriva dal tedesco Jung (giovane); era il soprannome con cui i soldati tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, chiamavano il nonno di Kristina.
Purtroppo il tempo è tiranno e ci vediamo costretti a lasciare Kristina e suo padre per arrivare alla prossima cantina, forse la bandiera della viticoltura slovena nel mondo.








L'impatto qui è differente, l'aspetto è decisamente più commerciale, i locali sono finalizzati all'accoglienza dei gruppi; malgrado ciò, il terrazzo su cui si svolgono le degustazioni è comunque affascinante. Facciamo scorta di Puro e ripartiamo per la prossima tappa. In realtà avremmo voluto andare anche da Marjan Simcic, ma il tardo pomeriggio inoltrato ci conduce direttamente all'ultima tappa della giornata: la cantina e l'osteria di Aleks Klinec a Medana, dove abbiamo anche prenotato le camere per il pernottamento.




Classificazione del 1787 dei vini delle contee di Gorizia e Gradisca.

Vini intensi, di carattere, con i bianchi che giocano su toni più o meno ambrati e rossi profondi, concentrati. Sugli scudi il bianco Ortodox ed il rosso Quela.
Anche qui una curiosità: lo sfondo delle etichette di Klinec riproduce la classificazione dei vigneti del 1787. Tra i premier cru troviamo Medana. 
Dopo una cena leggera, in cui ci siamo esibiti in esempi di come non si dovrebbe fare una sboccatura a la volée del Puro di Movia, ci ritiriamo nelle camere in vista dell'addio al celibato del giorno seguente.

Caporetto è noto ai più come sinonimo di sconfitta, ma pochi conoscono realmente i fatti che si svolsero fra il 23 ed il 26 ottobre 1917. Se passate da Kobarid (Caporetto) per venire da Hisa Franko o per i fatti vostri, prendetevi un pò di tempo per visitare il Museo della guerra. La visita guidata, in italiano, vi racconta, con l'ausilio di grandi plastici, foto e filmati d'epoca, quella che fu la più grande sconfitta dell'esercito italiano e che rischiò di ribaltare la storia della prima guerra mondiale. 
Se invece ciò non vi aggrada, lasciate il centro del paese e andate direttamente in Staro Selo 1 dove, in una casa colonica ristrutturata ai limiti del bosco, c'è la casa (Hisa) di Ana e Valter.



La professionalità della giovane brigata si percepisce già dall'accoglienza in giardino, con il servizio dell'aperitivo all'aperto. E poi via, una lunga sequenza di piatti sorprendenti scanditi dalla regolarità del servizio attento e preciso.

Cialda di Tolminc



Fiori di acacia fritti, grano saraceno, maionese con kefir e polline



Sardina marinata, carota, acqua di pomodoro, marmellata di scalogno

Lingua di manzo umami



Trota, siero di latte, semi di papavero tostati, barbabietola in aceto di fava tonka

Ravioli di cavolfiore, riduzione di scampi, fegato di vitello

Trippa cotta nel fondo di anatra selvatica, tolminc di fossa, fave, ortiche fritte



Lick your fingers / capretto e granchio

Rabarbaro, fragole, sambuco e fallopia japonica









E mancano alcune cose... Lo spring roll con erbe locali e carote cotte al forno, il limone fermentato con caviale ed il sorprendente finale con il piatto di formaggi, servito all'aperto sulle sponde del torrente che costeggia la casa, abbinato al Terrano di Marko Fon.
Secondo la 50 best, Ana Ros nel 2017 è stata la miglior Chef femminile al mondo. Alla luce della nostra esperienza, anche noi la premiamo, non eleggendola al primo posto di una classifica, ma ringraziandola di cuore per l'irripetibile giornata passata in compagnia sua e di Valter, impagabili ospiti che meritano il nostro applauso con gli strumenti che più amiamo: il cucchiaio e la forchetta. Secondo Gran Clangor dell'anno...





A proposito, e Franco ??
Ci giunge notizia che sia stato lasciato a pochi giorni dalle nozze!!!
Al momento sembra che si stia già consolando tra le braccia di un'amorevole querida Spagnola, che abita, guarda caso, dalle parti di San Sebastian... Se son rose fioriranno, e noi possiamo già iniziare ad organizzare il suo ennesimo addio al celibato.








Hisa Franko
Staro selo 1, 5222 Kobarid, Slovenija