Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



giovedì 3 agosto 2017

Agape di Giugno: Osteria del Viandante, Rubiera (RE)




Agape di Giugno: nel passato, con stile.



Ci sono posti che, loro malgrado, si fanno carico di portare avanti una tradizione ancorata al passato. All'Osteria del Viandante il concetto è chiaro sin dall'ingresso: un'antica scala, le cui pareti sono riempite di illustrazioni a tema enogastronomico risalenti agli anni '80, conduce ad un piano nobile diviso in diverse sale dominate dai toni del legno. Una fresca e verde terrazza  chiude il ristorante su due lati, ed è in questa terrazza, che si affaccia sulla piazza principale di Rubiera, che celebriamo il nostro consueto incontro mensile.
La serata estiva del Venerdì ha falcidiato il numero dei partecipanti, obbligati a weekend balneari con la famiglia, fortunati quindi i pochi che hanno goduto del fresco di questa suggestiva terrazza.




La carta dei vini, pur ampia nelle dimensioni, non è incline alle novità e si mantiene ricca di etichette tradizionali, declinandole anche con una certa profondità di annate. Non mancano comunque alcune etichette accattivanti, tra le quali la bolla di apertura: Champagne Revolution di Doyard, un ottimo bdB teso e affilato. 
Nella media il cestino dei pani, nel quale spiccano degli strepitosi grissini (da noi definiti da galera, in quanto attentato colposo alla linea). 
All'Osteria del Viandante si viene per mangiare la carne, qui c'è cultura e passione, che trasuda dall'accurata descrizione dei tagli serviti: descrizione dei piatti, servizio in tavola e servizio dei vini qui comunque appartengono ad un livello superiore.


Gran crudo

E si comincia con il Gran crudo, sempre abbinato allo Champagne di Doyard, che comprende, partendo dall'abbondante carpaccio di fesa con olio e sale grosso, in alto a sx pilastratura di diaframma, a dx. spinacino con olio e basilico ed in basso a dx sfilacciatura di diaframma con aceto balsamico tradizionale. Piatto godurioso in cui si alternano differenti sapori e consistenze, sa va sans dire che la morte sua è con lo Champagne ed i grissini da galera.
La proposta del Credenziere con il piatto successivo va a pescare nella tradizione, un burroso Fegato di vitella al Ramandolo con uva e pistacchi freschi.


Fegato al Ramandolo con uva e pistacchi freschi

Piatto decisamente goloso, imperdibile per gli amanti del genere, anche se magari l'uva (siamo ai primi di giugno) avrebbe potuto essere sostituita da un frutto stagionale...
Intrigante l'abbinamento cercato dal Maestro d'Anfora, che dalla carta pesca un Puro 2000 di Movia in magnum, la bottiglia ci viene aperta al tavolo lasciando i lieviti in bottiglia (evitando quindi la scenografica sboccatura dentro la catinella piena d'acqua). Naso esplosivo e complesso per questa bolla, giustamente evoluta e masticabile, che ci diverte nell'abbinamento con il piatto di fegato.




A seguire lo Spaghetto bugiardo al pomodoro e basilico (bugiardo perchè fatta con pasta di grano tenero tirata a mano).


Spaghetto bugiardo al pomodoro e basilico

Molto buona la salsa al pomodoro, direi didattica, nel complesso però un piatto che ci è sembrato piuttosto pesante (qualcuno ha detto mappazzone??). Fortunatamente ci aiuta un buonissimo Chenin Blanc 2006 di Jean-Christope Garnier (vedete che dalla carta dopotutto qualcosa di buono salta fuori...).




Dal momento che qui la carne è cultura e passione, il Credenziere, nella compilazione del menù, non poteva esimersi da una selezione di tagli cotti sulla griglia.
E quindi, tagliata di punta di cappello da prete, filetto di anteriore, sottopaletta.
In porzioni generose e grigliate alla perfezione, peccato, non veniale, il servizio su piatti freddi. 
In abbinamento il Maestro d'Anfora aveva puntato su un Vigna del Vassallo 1990 di Colle Picchioni.



Purtroppo bottiglia evoluta oltre il limite, con evidenti sentori ossidativi. Essendo l'ultima bottiglia rimasta, dopo una non facile ricerca dalla carta decidiamo per il Pignol 2000 di Bressan, il cui tannino speziato accompagnerà piacevolmente la carne alla griglia.




Sempre con lo sguardo alla tradizione classica anche il dessert, una delle millanta varianti delle pesche con la crema: Pesche saltate in padella con polvere di amaretti e gelato di crema.


Pesche con amaretti e gelato di crema

Buono, fresco, dolce ma non stucchevole. Deliziosa conclusione di una cena impostata nel solco della tradizione in un posto vocato. 
Gradevole l'abbinamento proposto dal Maestro d'Anfora, che questa volta è stato davvero bravo ad estrapolare etichette interessanti dalla carta, con La Pastourelle 2013, un Muscat de Beaumes de Venise di Delas, leggiadro vino da dessert della valle del Rodano.
In conclusione, piacevolissima cena trascorsa in una deliziosa cornice estiva, in un locale in cui la cucina si vuole giustamente mantenere legata alle preparazioni tradizionali, senza aperture a tecniche innovative.
Ci si rivede a Settembre: inizialmente avremmo dovuto essere in quel di Quistello, ma una prova sconfortante da parte della nostra attivissima coppia di cucina ci farà invece slittare in Val Samoggia... 
Rimanete quindi connessi per la prossima Agape, si va in Agriturismo!!




Osteria del Viandante
Piazza XXIV Maggio, 15
42048 Rubiera (RE)