Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



domenica 28 febbraio 2016

Agape Gentile: Ristorante Don Giovanni, Ferrara




Agape di Febbraio: un pelo di volatile...

Apriamo la cronaca di quest'Agape con l'immagine del dolce omaggio che hanno ricevuto le signore partecipanti al nostro incontro mensile che, come da tradizione, è aperto anche alle gentili dame, una volta l'anno, in prossimità della ricorrenza di San Valentino.
Dopo oltre cinque anni ritorniamo nella deliziosa cornice della sala borsa di Ferrara (qui il resoconto) in cui ha sede il ristorante Don Giovanni, i cui fuochi sono nelle mani dello Chef Pierluigi Di Diego.
La prima portata del nostro menu ci viene servita nella cantina, collegata da una scala circolare alla sala principale del ristorante. Decisamente fuori dagli schemi la bolla d'apertura, il Poiré Granit 2014 di Eric Bordelet, un meraviglioso sidro di pere morbido e fruttatissimo, quasi secco, da berne a secchiate anche in funzione dei suoi 3,5%. In abbinamento un piatto delicato con note dolci e aromatiche: quaglia, topinambur e pinoli, con in più un profumo di salvia che rincorre le sfaccettature profumate del sidro.
Ci accomodiamo quindi in sala, nell'ampio tavolo imperiale che ci accoglierà comodamente per il proseguio della cena.
Eccellente la prima portata, del resto già inserita nel nostro menù anche cinque anni fa, la Terrina di canocchie in crudità con pomodori confit ai tre pesti.




Pomodoro, basilico ed oliva taggiasca sono gli ingredienti dei tre pesti che arricchiscono il piatto. In abbinamento un vino naturale Alsaziano, il Cremant 2012 del Domaine Binner, piacevole nella sua grassa rusticità, snellito da un'acidità complicata da una punta di volatile. 
Normalmente, in una tavolata di enoappassionati, commentare questo vino dicendo di sentire un pelo di volatile, non darebbe adito a nessun tipo di fraintendimenti. Ma con diversi commensali non abituati a questo tipo di note invece la domanda è sorta spontanea:" Ma gli uccelli non hanno le piume?" "Che odore hanno i peli dei volatili?"... Tralasciamo la marea di doppi sensi che si sarebbe potuta scatenare sui peli degli uccelli e proseguiamo nel resoconto....
Sempre abbinato al Cremant d'Alsace (quello del pelo di volatile...) il nostro menu a questo punto prevede i Tagliolini alle ostriche, caviale e limoni naturali.



Lodevole l'intento di concentrare nel piatto la sapidità iodata di ostriche e caviale con le note acidule e aromatiche del limone, purtroppo non ci ha convinto il risultato, in cui le note acide e spiccatamente aromatiche degli oli essenziali della buccia del limone mascheravano le altre componenti del piatto.



Molto piacevole e poco scontato il vino successivo, pescato dal Maestro d'Anfora nell'ampia schiera dei triple A, il Sauvignon Les Pichiaux 2014 di Noella Morantin. Dalla cucina, in abbinamento a questo vino, una rielaborazione di un primo classico della cucina mediterranea: Spaghetti al grano duro, alici, lime, pane bruscato al caffè. 




In questo caso la componente aromatica del lime ingentilisce e bilancia perfettamente la ruvida sapidità del piatto.
Le scelte esterofile del maestro d'Anfora nella selezione dei vini per questa Agape ci portano nel nord della California: Paso Robles Zinfandel, Richard Sauret Vineyard 1996, Rosenblum, Oakland, marmellatoso, vanigliato, con note di cacao e prugna cotta. morbido e pesante in bocca, con una chiusura dolce che ne rallenta la beva. 



Anche il piatto proposto non ha riscosso molto successo al tavolo: Germano reale "Terra e Acqua"




Dominato da note acide e amare, vegetali e ferrose, esaltate da una cottura appena accennata della carne del germano. Intense le note odorose dell'anguilla affumicata e del cavolo. Spigolosa l'acidità dello scalogno marinato in un piatto già di per sé troppo duro.
Piatto difficile che la maggior parte delle signore non è riuscita ad affrontare...
Sicuramente più appagante l'interpretazione della classica Lepre "a la Royale", dal gusto goloso e piuttosto concentrato.





Anche la morbidezza dello Zinfandel entra in assonanza con questo piatto, sommando note dolci e aromatiche alla componente grassa del piatto... Piatto comunque per stomaci capienti, non certo macrobiotico.
Concludiamo quest'Agape in terra Estense con la Torta di mele caramellata con gelato alla liquirizia.




La predominante fredda del dessert suggerisce giustamente l'abbinamento con un alcolico Calvados del Domaine Coeur de Lion, la cui nota aromatica riprende la mela del dessert.
Agape con qualche piatto difficile, in cui l'interpretazione voluta dallo Chef non ha coinciso con i gusti della tavolata. Resteranno comunque negli annali la buonissima terrina di canocchie... E il pelo di volatile.
I lavori in corso all'interno della nostra Casa Madre, sede prevista per l'Agape di Marzo, causeranno una variazione del nostro calendario, per cui probabilmente ci indirizzeremo verso un pluristellato veneto, già sede qualche anno fa di un Agape sublime...





Il Don Giovanni ristorante
Corso Ercole I d'Este, 1, 44121 Ferrara FE