Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



domenica 12 marzo 2017

Agape di Febbraio: Antica Osteria del Mirasole





Agape di Febbraio: novantacinque e non sentirli.



E' di qualche giorno la notizia che Giuseppe Ottaviani, un arzillo centenario marchigiano, ha stabilito il nuovo primato mondiale di salto in lungo, ovviamente per la sua categoria, con la ragguardevole misura di un metro e sedici centimetri; credo che la sua prestigiosa prestazione atletica possa essere paragonata, e finanche oscurata, dal 95enne Gigi Bazzoli, di San Giovanni in Persiceto, che alla sua non più tenera età, non solo riesce a partecipare, saltuariamente, alle nostre Agapi, ma nelle discipline di sollevamento calici e maratona culinaria si mette alle spalle atleti ben più giovani e prestanti.
Sicuramente Feuerbach non sbagliava affermando che noi siamo ciò che mangiamo, il nostro Gigi infatti, con un' ultrasessantennale esperienza nei migliori ristoranti italiani, ha sicuramente temprato il suo fisico con le migliori materie prime. Ricordo anche, ai nostri quattro lettori, che fu proprio il Nostro, 45 anni orsono, a fondare la Confraternita delle Franche Forchette proprio in quel di San Giovanni.
E quest'Agape di Febbraio non poteva che essere dedicata a lui, imbandita nel giorno successivo a quello del suo 95esimo genetliaco.

Auguri Gigi...

"Nel costruire il menu dell'Agape mi sono sentito come Rumenigge nell'area della Cavese."
Con questa metafora calcistica il Credenziere ci ha trasmesso la facilità con cui ha potuto comporre il menu, scegliendo da una carta che durante la prova non ha presentato piatti meno che eccellenti. La sua linea scelta, per quest'Agape, è stata quella di prediligere tagli minori e piatti di recupero, e Franco Cimini, che nell'occasione ci sopportava per la ventesima volta (a sua memoria... Secondo noi sono state di più) li ha eseguiti alla perfezione.
Titubante invece il Gran maestro d'Anfora, probabilmente in ansia da prestazione dopo le ultime non felicissime uscite, che ha cercato in fantomatiche lacune della carta dei vini, eventuali giustificazioni al suo operato. Invece, malgrado scelte piuttosto conservative (invero anche dettate dalla carta) abbiamo goduto di eccellenti abbinamenti.
Menzione d'obbligo anche alla sala, che con la Signora Anna ci ha accudito anche oltre il dovuto. 
Brindisi d'inizio, ovviamente al nostro Tetrarca Precursore, Con il Brut 2005 Rosé Antique di Casa Caterina, che con le sue note scomposte ed fievolmente evolute, ma anche tanto complesse, ci affascina sempre. 
Sempre il vino di Aurelio Del Bono viene mantenuto sul primo piatto: Cervella al vapore al profumo di limone.

Cervella al vapore al profumo di limone

Morbide e profumate, con una cremosità che ricorda, anche nei sapori, il midollo dell'ossobuco: malgrado l'aspetto abbia suscitato qualche titubanza e citazioni cinematografiche (da Hannibal Lecter ad Indiana Jones ed il tempio maledetto), tutti abbiamo spazzolato i piatti fino all'ultima briciola di tessuto nervoso.

Passiamo adesso ad un taglio minore che ci ha conquistato per la sua bontà, il collo di bue sulle braci a legna. Saranno forse stati i 76 giorni di frollatura oppure l'opera sapiente di Franco Cimini nella preparazione e nella cottura di questo taglio povero: sta di fatto che raramente abbiamo trovato una carne così tenera, succulenta e saporita.




Collo di bue sulle braci a legna

L'abbinamento proposto, la Barbera d'Alba 2015 di Massolino, ha convinto tutti tranne il Maestro d'Anfora che è parso dubbioso sull'abbinamento da lui stesso proposto, ritenendo il vino piuttosto carente di acidità.

La piacevolissima Barbera di Massolino ci accompagnerà anche sui due piatti successivi, a cominciare da un reperto gastronomico locale: la Zuppa del contado persicetano. 


Zuppa del contado persicetano

Questo piatto è una versione rinforzata della tradizionale zuppa imperiale: avanzi di lesso, mortadella e prosciutto arricchiscono di sostanza, calorie e straripante bontà un piatto di per se già ottimo.
A seguire, quello che è ormai il piatto simbolo del Mirasole, le tagliatelle all'antico ragù del cortile, con interiora di pollo, creste ed uova embrionali.


Tagliatelle all'antico ragù di cortile

E, sinceramente, anche su questo piatto la Barbera di Massolino faceva la sua degna figura.

Andando a memoria, è già da parecchio tempo che la toscana "classica" manca dai nostri calici, e per classica non intendo le chicche del Giglio o del Mugello, o le produzioni biodinamiche di Valgiano e Querciabella, ma le icone degli anni 80 e 90, i sangiovesoni barricati accompagnati o meno dai vitigni internazionali. 
In quest'ottica, dal momento che la consistenza dei piatti si fa via via più corposa, il Maestro d'Anfora ci propone il Fontalloro 2011 di Felsina: Che dire... il legno c'è e si sente tutto, il corpo scalpita ed un tannino giovane ed esuberante si amalgama bene al piatto messo in lista dal Credenziere: Cuore di vacca vecchia e brandy di villa Zarri.


Cuore di vacca vecchia e brandy di Villa Zarri

Rimanendo sempre nel solco del quinto quarto, il menu prosegue con il Mazzafegato, una succulenta e saporita salsiccia di fegato e peperoncino che ci viene servita con un purè di patate cotte sotto la cenere.



Mazzafegato

Abbinamento quasi perfetto e sinanche didattico con il giovane Fontalloro, vino comunque che necessita di almeno una decina d'anni di riposo in cantina per liberarsi da spigoli giovanili ancora sopra le righe.

Ed infine il dessert: una classica Millefoglie, presentata al tavolo intera con l'immancabile candelina. 


Millefoglie

Sempre Toscana, sempre Felsina, per un buon Vin Santo 2003 che, malgrado la sensazione, non sovrasta la millefoglie ricca in zabaione. 

E così, giunti alla fin della tenzone, si è materializzato un Gran Clangor probabilmente inaspettato ma ampiamente meritato per la sequenza di piatti buonissimi, per gli abbinamenti più che soddisfacenti e per le attenzioni che la sala ci ha riservato. E perchè Gigi se lo meritava... Un applauso quindi a Franco, a tutta la brigata del Mirasole e a Gigi, che riuscendo a finire quasi tutti i piatti del menu, ha festeggiato il suo compleanno con un Gran Clangor.


Piccola pasticceria  :-D

E adesso, in attesa della monumentale Agape per festeggiare il centenario di Gigi, la nostra coppia di cucina è già in azione, sempre sul nostro territorio per il quinto mese consecutivo (Poggi, Marconi, Lumira, Mirasole...), ad insistere sul lembo di terra che separa Modena da Bologna, da uno Chef che lo scorso anno ci stupì con un Gran Clangor inaspettato: Rino Duca del Grano di Pepe a Ravarino. Dal momento che semel in anno licet insanire, la prossima Agape ci vedrà anche accompagnati dalle nostre signore... E poi via, per una serie di trasferte che ci vedranno anche aviotrasportati alla scoperta dei più reconditi stellati dello stivale. 
Quattro lettori... Stay tuned.




Antica Osteria del Mirasole | San Giovanni in Persiceto (BO) | via Giacomo Matteotti, 17 | tel. 051.821273