Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



mercoledì 7 ottobre 2020

Agape di Settembre (parte 1): Ristorante SanBrite (Cortina d'Ampezzo, BL)


 

Agape di Settembre: il burro più buono del mondo...

Prima vagheggiata, poi programmata, poi rinviata. Finalmente, dopo una lunga gestazione, ed una pandemia che ha rischiato di far naufragare per l'ennesima volta il progetto, riusciamo a partire per la nostra zingarata. 
Obiettivo: la cucina di montagna.
L'occasione, come sempre, è l'addio al celibato del nostro unico Confratello scapolo impenitente, i cui festeggiamenti si sono protratti lungo l'arco di un lungo weekend ad alto tasso enogastronomico.
Il nostro viaggio alla scoperta della cucina di montagna comincia comunque con una strabiliante degustazione di ostriche, seppur con vista sulle cime, all'Enoteca Contemporanea di Feltre: delizioso locale, consigliatissimo a chi passa nei dintorni e desidera una pausa pranzo non banale, condita da una ampia e divertente selezione di etichette.
Lungo la strada che ci conduce a Cortina d'Ampezzo troviamo anche il tempo di fermarci a fare quattro chiacchere in azienda con Valter Lira, socio della cantina Pian delle Vette, sulle dolomiti feltrine a 600 mt. di altezza. Bellissimi i vigneti inerbati con vista sulle vette sovrastanti, che producono notevoli bollicine a partire da Muller Thurgau, bianchetta, pinot nero e chardonnay. 




Il clou della prima giornata è comunque la cena al ristorante SanBrite di Cortina. 
In un ambiente classicamente alpino, si muove un'attenta e sorridente brigata con un cuore bolognese, Ludovica Rubini, maitre e compagna dello Chef Riccardo Gaspari (Consigli spassionati per gli acquisti per chi è di Bologna e dintorni: in Via Frassinago, da OUI in cucina, si possono trovare tutti i prodotti del Piccolo Brite, il caseificio del SanBrite. Burro, yogurt, formaggi...ndr).
Il nostro percorso comincia con l'Herbarium, un vero e proprio assaggio di bosco delizioso ed intrigante.

Herbarium

Tutto rigorosamente crudo, partendo dal finferlo abbiamo: levistico, pigna ed aghi di larice, ginepro, sorbo dell'uccellatore e, al centro, chutney del medesimo.
Brindisi iniziale ed Herbarium con l'ottimo Bdb Nature di Nicola Gatta. Da qui in poi è partita una magistrale sequenza di abbinamenti cibo vino orchestrata da Ludovica con l'avallo del nostro Maestro d'Anfora.

Salad

Su questo piatto l'abbinamento cade sul Montepepe 2017, un trebbiano/viogner prodotto a Montignoso (MS), a pochi chilometri dalla versilia. 



Radici


Tuberi. Cotti. Da raccogliere sopra una griglia fumante o cercare sepolti in una tiepida terra commestibile. 
Volendo abbinati a due salse deliziose o mangiati così, per assaporarne l'essenza. Spettacolari.
Le note vegetali vengono accompagnate per mano da un atipico sauvignon Austriaco, l'Ex Vero 2016 di Werlistch-Steiermak.
E poi arriva il burro, servito su una pietra freddissima, sontuoso e voluttuoso... Ora, io qualche burro nel corso degli anni l'ho mangiato, sono stato due volte da Jean-Yves Bordier, a Saint Malò, che ha la nomea del miglior burro francese... 
Però questo... Montato, cremoso, delicatamente salato. Irresistibilmente tentatore. Sono conscio che il miglior burro del mondo non esista, ma questo gli arriva dannatamente vicino.



Ma il nostro percorso è ancora all'inizio, entriamo nel vivo con un delizioso salmerino.

Salmerino


In abbinamento, il Gruner Veltliner 2018 di Gardlider compie egregiamente il suo lavoro.
Cominciamo ad aumentare l'intensità dei sapori con il Porro, piatto piuttosto sostanzioso.

Porro

Rimaniamo sempre in Alto Adige con l'abbinamento: Casòn Hirschprunn 2017 di Alois Lageder.
Continuiamo a salire di livello con un grande spaghetto al pino mugo, emblema della tradizione alpina.

Pino mugo
Ribolla 2011 Gravner


Fantastico l'abbinamento con la Ribolla 2011 di Gravner, un palleggio di rimando tra il piatto e il bicchiere come un'interminabile scambio tra due teste di serie al Roland Garros.
A seguire un altro piatto decisamente sostanzioso, il Vegetale.

Vegetale


Ci pensa l'acidità sbarazzina del Fuoripista 2018 a snellire il sorso: il pinot grigio di Elisabetta Foradori strapazza e sollazza le nostre papille e ci prepara il palato al piatto successivo, la Pezzata.

Pezzata

Altro abbinamento divertente in cui forse vince il vino, ma chissenefrega (perdonate il raddoppiamento fonosintattico) se nel calice c'è il Barbacarlo 2002 di Maga Lino. 
E poi, avvicinandosi la fine del nostro percorso, i formaggi. Ma non serviti al tavolo, bensì in cantina, nella cella di affinamento dei formaggi, ovviamente tutti di loro produzione. Non potevamo che finire in bellezza anche con il vino con un ottimo Trockenbeerenauslese austriaco (2013, Burgenland) di Elisabeth Michlits.





In realtà, al ritorno in sala, non ci siamo fatti mancare un fresco gelato al latte, la squisita piccola pasticceria ed una tradizionale grappa al cirmolo, che racchiude l'essenza stessa della montagna.




La prima tappa della nostra spedizione alla ricerca della cucina di montagna si conclude con un meritatissimo Gran Clangor a tutta la brigata del SanBrite, ringraziandoli ancora per aver concretizzato il nostro scopo fraterno: la sublimazione del palato.

P.S. Dopo i saluti, ben oltre la mezzanotte, tutti i componenti della brigata sono partiti in macchina da Cortina alla volta di San Cassiano per una notturna di calcio contro la brigata del Sant'Hubertus. Beata gioventù...

La stessa strada la percorrerà, il giorno successivo, anche il nostro pulmino, diretto verso l'Alta Badia, culla della cucina stellata di montagna... Continua...























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