Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



lunedì 26 ottobre 2020

Agape di Settembre (parte 2): ristorante St.Hubertus, San Cassiano in Badia (BZ)


 


Agape di Settembre (parte 2): Cook the Mountain

Come scritto nella prima parte del nostro resoconto, abbiamo concluso la prima giornata della nostra trasferta dolomitica con una magnifica cena al SanBrite di Cortina, salutando la brigata del ristorante che partiva in macchina alla volta di San Cassiano per una sfida calcistica notturna contro la brigata del St.Hubertus.
La stessa strada che avrebbe percorso il nostro pulmino la mattina seguente.
Infatti, dopo un'abbondante colazione ristoratrice, la luce abbacinante di una magnifica giornata ci vede valicare il passo Falzarego ed il Valparola per arrivare a San Cassiano in Badia, meta della nostra seconda tappa.
Nostro anfitrione durante il soggiorno in valle è Clemens Wieser, titolare dell'Hotel Ciasa Salares, dove fino all'anno scorso era operativo il ristorante 2 stelle "La Siriola". Clemens, che ha ereditato dalla famiglia la passione per l'ospitalità, nutre anche anche un profondo interesse per il mondo del vino, in particolare per tutte le novità che gravitano attorno al mondo del vino naturale. Nelle cantine del suo Hotel riposano circa 25.000 bottiglie, di tutti i formati e provenienze. Abbiamo inoltre una sala di affinamento formaggi, una di salumi, una chocolate room con un centinaio di cru diversi di cacao ed una sala di soli distillati.
La nostra comune passione ci porta a pranzo ad oltre 2000 mt. di quota, dove Clemens ci ha organizzato un picnic in malga con una sorprendente degustazione di vini naturali.



             



















                                                                      

Un lungo rientro a piedi verso l'Hotel ci permette di smaltire l'eccesso calorico e di prepararci per il clou della giornata: la continuazione dei festeggiamenti per il nostro scapolo che convolerà a nozze. Alle 19.00, orario richiesto dal ristorante, siamo all'ingresso del St.Hubertus per celebrare l'addio al celibato.



Cook the mountain, letteralmente "cucina la montagna". Questa è la filosofia abbracciata da Norbert Niederkofler che si riassume nell'utilizzo di materie prime provenienti da alte quote, rifornite da una stretta cerchia di produttori locali selezionati dallo chef. 
La cena si apre con una bruschetta di prugna fermentata, a cui il nostro Maestro d'Anfora abbina come brindisi iniziale l'extra brut Quintessence di Frank Pascal, ottimo blend di CH e PM con oltre 8 anni sui lieviti. 
Gli abbinamenti successivi verranno proposti tutti, con l'avallo del nostro Maestro d'Anfora,  dal giovane e talentuoso Sommelier italo-austriaco Lukas Gerges.

Bruschetta di prugna fermentata

Dopo questo divertissement, il percorso comincia dal vegetale con l'insalata dell'orto, sapientemente abbinata ad un Kombucha di fiori di sambuco.

Insalata dell'orto


A seguire una delicata tartare di coregone a cui abbiniamo il Gruner Veltliner federspiel di Rudi Pichler

Tartare di coregone


Nel frattempo in tavola fa la sua comparsa il delizioso burro salato e mantecato, che quasi eguaglia la bontà di quello mangiato la sera prima...




L'anguilla è forse una venale deroga al chilometro zero, anche se tutto sommato, la provenienza della nostra (Clusone, appena sopra al lago d'Iseo), essendo ai piedi delle Alpi Orobie può comunque essere considerato territorio alpino.
Il piatto è comunque fantastico: Anguilla laccata, servita con il suo brodo affumicato a parte da alternare al boccone. Il Dolomytos 2015, un bianco macerato con intense note aromatiche e speziate ha accompagnato il piatto.

Anguilla laccata e brodo affumicato


Premesso che tutti i piatti assaggiati nel corso della serata sono stati di livello assoluto, quello che ci è piaciuto di più e che vince il premio "piatto da gamella" e stato questo: Ravioli al formaggio di monte, cipolla e caffè di cicoria.


Ravioli al formaggio di monte, cipolla e caffè di cicoria


In abbinamento un elegantissimo, succoso e profondo Pònkler 2014 di Franz Haas.
I successivi due piatti saranno accompagnati dall'Hermannshole Grosses Gewacht (Grand Cru) 2015 di Donnhoff, produttore della Nahe che fa dell'acidità cristallina il suo marchio di fabbrica; bottiglia stappata estremamente giovane per sfruttare i caratteri primari del riesling in abbinamento al Risotto all'aglio orsino, kefir e pecora e, soprattutto alla trota alla mugnaia.

Risotto all'aglio orsino, kefir e pecora

Trota alla mugnaia


Entrambi piatti perfetti, con una menzione per la ricerca fatta sulla fermentazione della susina bianca, utilizzata per sostituire l'acidità del limone nella sogliola alla mugnaia.
A seguire un piatto che compare spesso nei nostri menu, l'animella. In questo caso esaltata dall'essenza di larice.

Animella di vitello e larice



Piatto da vino bianco, anche se è estremamente giovane il Meursault di Pacalet in abbinamento (2017).
Carota BBQ è un nome troppo riduttivo per descrivere la preparazione e la ricerca fatta su una semplice carota. il risultato è di un'incredibile intensità (sì, lo so, in foto sembra un'altra cosa...)

Carota BBQ


Abbinamento territoriale con il Donà rouge 2017 (Schiava più un piccolo saldo di Lagrein). La carota fa da spartiacque per due piatti più impegnativi, il diaframma e la lingua.

Diaframma


Riserva Bricco Boschis, vigna San Giuseppe 2008 di Cavallotto (in magnum) per questo succulento piatto, mentre l'acidità e la dolcezza del Lamarein 2017 si sposano perfettamente, esaltandosi a vicenda, con la lingua e mirtillo rosso.


Lingua

Per finire, un buonissimo pre dessert, il fungo, ed un delicato dessert, Fiori di castagno, con un gioco di azoto liquido a rendere vaporosa la presentazione.

Fungo


Fiori di castagno

La dolcezza misurata sia del pre dessert che del dessert è stata abbinata al Wehlener Sonnenuhr Auslese 2007 di Joh.Jos. Prum.
Questo un riepilogo dei vini della serata:





Una menzione particolare va anche alla brigata di sala, ad Elisa e Lukas in primis, che hanno condotto la serata in maniera impeccabile. 
La sequenza dei piatti e dei relativi abbinamenti ha completamente centrato l'obiettivo che muove la Confraternita: la sublimazione del palato. Per questo motivo non potevamo esimerci da attribuire allo Chef ed all'intera brigata del ristorante il nostro massimo apprezzamento: il Gran Clangor di forchette sui cucchiai.

Qualcuno si starà chiedendo l'esito della notturna di calcio tra le brigate del SanBrite e del St.Hubertus?
Ebbene, sembra che il St.Hubertus abbia stravinto con un punteggio tennistico, anche se i Cortinesi hanno la scusante, avendoci avuto a cena subito prima dell'incontro, di essere arrivati distrutti alla partita...





Ristorante St. Hubertus

STRADA MICURÁ DE RÜ, 20
39036 SAN CASSIANO IN BADIA (BZ) ITALIA












































































































































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