Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



giovedì 4 luglio 2019

Agape di Maggio: Ristorante Torre del Saracino, Vico Equense (NA)


Agape di Maggio: si festeggia l'ennesimo addio al celibato.


Quella che cominciò anni fa come una goliardica scusa per trascorrere un fine settimana ad alto tasso gastronomico, nel corso del tempo si è trasformata in una tradizione consolidata; anche quest'anno quindi si festeggia l'addio al celibato del nostro scapolo più impenitente, che quest'estate convolerà a giuste nozze. O forse no.
Lo spettacolare scenario dei festeggiamenti di quest'anno è stata la penisola Sorrentina, che ci ha visto percorrere per tre giorni in lungo e in largo il territorio compreso tra Nerano, con la nostra base operativa alla Taverna del Capitano, e Vico Equense. 
Territorio di incommensurabile bellezza, tavolozza di paesaggi verdi ed azzurri, ma soprattutto luogo ricco di perle enogastronomiche: caseifici artigianali, aziende agricole, piccole trattorie, grandi ristoranti. 
Dal primo di questi comincia il nostro racconto: La Torre del Saracino.
Il colpo d'occhio che si gode al tramonto da questa piccola frazione di Vico è incomparabile; davanti a questa antica torre d'osservazione si apre il golfo di Napoli, costellato dalle luci che si accendono all'imbrunire ed incorniciato dal maestoso profilo del Vesuvio. E il profumo del mare.



Ci accoglie all'ingresso un ampio salotto ricavato alla base della torre, dove, accomodati su comodi divani, ci vengono serviti un aperitivo ed una fantastica sequenza di amuse bouche (solo alcuni quelli delle foto).






L'abbinamento proposto dal Maestro d'Anfora avrebbe previsto, con gli amuse bouche, il Dubl dei Feudi di San Gregorio, ma stante la sua assenza (e gli assenti hanno sempre torto...) lo abbiamo sostituito in corso d'opera con il buonissimo "L'Escluso" 2011 di Cà del Vént. Certi che avrebbe avvalorato la nostra scelta.
Dopo una visita alla secolare cantina e alle moderne cucine, ci accomodiamo nella sala da pranzo, le cui ampie vetrate si aprono sul golfo ad incorniciare il panorama.





Cominciamo con Alici, fichi bianchi del Cilento, salsa verde e noci
Come le tradizionali alici ripiene, servite però con la loro lisca fritta. Piatto buonissimo e semplice solo all'apparenza.

Alici, fichi bianchi del Cilento, salsa verde e noci

Sconvolgiamo ancora i piani del Maestro d'Anfora, che avrebbe previsto ancora il Dubl su questo piatto. Dalla carta, veramente molto divertente, peschiamo invece il Greco di Tufo Miniere 2015 di Cantine dell'Angelo, fantastico vino che esprime al naso una soffusa mineralità sulfurea, data dalle radici che affondano in una antica miniera di zolfo, e poi in bocca si apre in una tensione acida, agrumata di cedro e limone. Buonissimo, tanto più che decidiamo di proseguire con questo vino anche sul prossimo piatto:
Crudo e cotto di calamaro ripieno con salsa del suo fegato, tentacoli croccanti e cicorietta selvatica. 






A seguire, un piatto che Gennarino ha voluto inserire fuori menu, la triglia fritta ma non fritta, ovvero cotte su un piano inclinato e bagnate con olio bollente, servite con salsa di triglia alla livornese. Altro piatto che dietro ad un'apparente semplicità nasconde una grande tecnica di esecuzione.
A questo punto la scaletta predisposta dal Maestro d'Anfora avrebbe previsto la Falanghina Via del Campo 2017 di Quintodecimo, l'azienda del Prof. Moio... Ma con una carta così divertente sottomano voi avreste seguito il consiglio?? Noi no, tanto lui è assente, eheheh...
Si stappa quindi Gaia 2015, ottimo Fiano della cantina Giardino, lavorato in biodinamica.

Triglia fritta ma non fritta con salsa alla livornese




Si prosegue, sempre abbinato al Gaia 2015, con un piatto storico della tradizione, la pasta mischiata. Una minestra di pasta mista con pesci di scoglio e crostacei.
Quando si dice."Ne vorrei una gamella!", ecco.

Minestra di pasta mischiata con pesci e crostacei

La sapidità iodata del mare si innalza a dominare il prossimo piatto, Spaghetti con colatura di alici e calamaro, salsa del suo quinto quarto, pistacchi e limone.


Divertente la goccia di colatura di alici servita su un cucchiaino al termine di questo piatto per rimarcare il concentrato di mare. Dal momento che ci è piaciuto assai, abbiamo mantenuto il Fiano di cantine Giardino anche su questo piatto. 
Fantastica anche la Rana pescatrice con zuppa di aglio novello e taccole.


Volendo aumentare la struttura del vino in abbinamento, ed avendo ormai definitivamente abbandonato la selezione del Maestro d'Anfora (che con vero spirito fraterno avrà condiviso questa nostra pulsione alla sublimazione del palato anche attraverso abbinamenti meno convenzionali), ci buttiamo sul V for Vittorio, un blend di trebbiano e falanghina dell'azienda Canlibero di Torrecuso (BN), la cui volatile percettibile fa storcere il naso a più di un presente (la famosa discussione sul pelo di volatile che periodicamente si ripresenta...).
A questo punto il nostro menu avrebbe previsto un dessert: alla fine saranno invece tre, più una deliziosa creme brulée con liquirizia e provolone del monaco servita come predessert.
Cominciamo col dire che il vino proposto sarebbe stato il Fiano passito Privilegio 2016 dei Feudi di San Gregorio, secondo voi l'abbiamo mantenuto???
Ecco, bravi, avete indovinato. L'occhio ci cade piuttosto sul Cotaux du Layon Beaulieu- Les Rouannieres di Pierre Bize, un delizioso chenin botritizzato che accompagnerà voluttuosamente i dessert.

Morbido di carote, cremoso all'olio extravergine di oliva con sorbetto di banana


Babà, crema e fragoline

Pastiera e colomba con albicocca del vesuvio

E per finire, una deliziosa piccola pasticceria, goduta scambiando quattro chiacchere con Gennarino, a cui va il nostro più sentito ringraziamento per questa sublimazione del palato e a cui attribuiamo il nostro Gran Clangor di forchette su i cucchiai. 
Durante la piacevole passeggiata post-prandiale sul lungomare per avvicinarci al nostro comodissimo pulmino, alcuni Confratelli dal fegato d'acciaio colgono l'occasione per un ultimo Gin tonic, dimenticando poi Cappe ed insegne su una panchina del lungomare... Ma questa è un'altra storia.
A breve la seconda parte di questi festeggiamenti sulla penisola Sorrentina...




Torre del Saracino
Via Torretta Marina d'Aequa, 9

80069 Vico Equense NA



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