Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



giovedì 8 agosto 2019

Agape Straordinaria: Ristorante Don Alfonso 1890




Riprendiamo il racconto dei nostri festeggiamenti sulla Penisola Sorrentina cominciando dalla fine della puntata precedente: la conclusione dell' eccellente cena da Gennarino Esposito. 
Dopo una placida notte cullati dalla risacca delle onde che si infrangono sulla marina di Nerano, al risveglio la giornata è grigia. Nell'aria si respira un'umidità salmastra, dal cielo scende un'impalpabile pioggerellina, e al di là delle ampie vetrate, che separano la sala della colazione della Locanda dalla riva del mare, lunghe file di turisti, con impermeabili ed ombrello,  attendono pazientemente sul molo il loro turno per imbarcarsi sulle barche in rotta per Capri.
Ma il meteo inclemente non fermerà i nostri programmi. Dopo una ricca colazione ci ritroviamo pronti a partire per questa seconda giornata, ed appena messo in moto il pulmino, anche il sole comincia a squarciare il velo grigio delle nuvole...
Prima sosta della giornata al caseificio De Gennaro, dove, dopo aver assistito in diretta alla produzione di un formaggio a pasta filata, visitiamo il loro piccolo museo e, soprattutto, non ci facciamo mancare un assaggio di tutta la loro produzione.
A proposito, chi avrà letto anche la prima parte del racconto, si ricorderà dei due sbadati Confratelli che avevano dimenticato cappe ed insegne sul lungomare di Vico al termine della cena alla Torre del Saracino: ebbene, vuoi la fortuna, vuoi l'onestà dei locali, sta di fatto che, mentre noi ci deliziavamo con provoloni di diverse stagionature, loro riuscivano a recuperare i loro averi... 



Provoloni del monaco in affinamento

Dopo un'ulteriore sosta in pasticceria, con la giornata ormai dominata da un sole splendente, arriviamo a quello che può essere considerato il preambolo alla cena che ci aspetta in serata: la visita alla azienda agricola della famiglia Iaccarino.



Lo scenario è veramente incantevole, siamo a Punta Campanella, vertice occidentale della penisola Sorrentina, con l'isola di Capri a portata di mano: una perla verde incastonata tra il blu del mare e l'azzurro del cielo. E i profumi: di macchia mediterranea, di erbe aromatiche e di limoni che riempiono l'aria. Un anticipo di quello che troveremo nei piatti.




Lasciamo questo posto incantevole nel tardo pomeriggio e ci prepariamo per questa seconda Agape (essendosi già svolta l'Agape ordinaria, ogni ulteriore Agape del mese in corso prende il nome di straordinaria), in cui daremo fondo ai festeggiamenti di addio al Celibato del nostro scapolo impenitente.




All'ingresso si respira la tradizione: dall'impeccabile accoglienza alle storiche cucine ricoperte di maioliche. Si percepisce subito il fatto di trovarsi in casa di una famiglia di lunga e consolidata abitudine all'ospitalità. 
Come per la sera precedente, stante l'assenza del Maestro d'Anfora, ci divertiamo un po' a scombinare le carte in tavola. In realtà, l'impostazione più convenzionale della carta rispetto a quella della Torre del Saracino non ci ha permesso di azzardare più del dovuto, quindi abbiamo mantenuto quasi tutti gli ottimi abbinamenti già concordati in partenza. Con gli amuse bouche sostituiamo comunque il Dubl Rosato dei Feudi di San Gregorio con il Ripa Bassa di Villa Raiano, blend di Fiano e Greco.



A seguire, questa volta abbinato al Dubl rosé, un delizioso Gelato di anguilla, caviale, pasta alla rosa canina e pesto di erbe selvatiche, di cui colpevolmente manca la foto...

Petto d'anatra, composta di mela annurca, riduzione di aceto balsamico, cannella e polvere di borragine

Su questo piatto abbiamo seguito il consiglio del Sommelier che ci ha proposto un inconsueto abbinamento con l'Elisir di Bacco, un Aglianico aromatizzato con amarene che ricorda nei sapori il classico vino e visciole abruzzese e che riprende, con la sua forte aromaticità, la componente dolce del piatto. Poi, dalla cucina, arriva un piccolo fuori menu che Ernesto Iaccarino ha voluti farci assaggiare: Raviolo di dentice, purea di cardo, zenzero, brodo piccante.

Raviolo di dentice, purea di cardo, brodo di zenzero.

Magistrale l'abbinamento dello zenzero, che spesso risulta una mina vagante ma che in questo caso aggiunge una perfetta dose di aromaticità e piccantezza al piatto senza sovrastare la materia prima. Qui, e sul prossimo piatto, l'abbinamento va ad una fresca e profumata Falanghina, la Bonea 2018 di Masseria Frattasi.
Rimaniamo ancora sul versante della leggerezza e dei profumi avvolgenti con il piatto seguente: Nudi di ricotta in consommé ai sentori di verbena odorosa, bucce di limone e ortiche. Grandissimo piatto, e questi profumi ti riportano a Punta Campanella...
Saliamo di giri ed aumentiamo la struttura: Spaghetti aglio, olio e peperoncino con sgombro in carpione, pan grattato, pinoli, cipolla caramellata su emulsione di tonno Alalunga.




Piatto buonissimo, che si contenderà il premio "piatto da gamella" con la Cernia che seguirà poco più avanti...
Su questo piatto, e sui due successivi, andiamo a cercare più struttura nel vino, e la troviamo nel Fiano di Avellino Colli di Lapio 2018.
Altra sorpresa fuori menu dalla cucina, desiderosa di farci assaggiare lo Strascinato di nonno Ernesto, ovvero il cannellone della tradizione Sorrentina.



A seguire un piatto buonissimo: Cernia ai sentori di vaniglia e limone su battuto di patate, zabaione alla colatura di alici e cenere vegetale. 



Giocato su un sottile equilibrio tra dolcezza e sapidità, con una nota agrumata a dare un po' di sprint al piatto... Piaciuto molto, anche in funzione dell'ottimo abbinamento con il Fiano.
Ci avviciniamo alla fine del percorso con il Maialino nero con pelle croccante, agrodolce al tamarindo, sedano, purè di patate alla curcuma e Chutney di cipolle rosse di Tropea.



Sarà il Taurasi del Cavalier Pepe, La Loggia del cavaliere Ris. 2012, ad abbinarsi piacevolmente a questo piatto.
Infine i dessert, che abbiamo abbinato a una Falanghina passita, il Passio 2012 di La Sibilia.  

Crema Catalana al limone




Sorbetto al limone

Non poteva mancare la visita alle storiche cantine: con una camminata propedeutica alla digestione, ci inoltriamo in profondità lungo uno stretto cunicolo nelle cui pareti sono ricavate delle nicchie che custodiscono migliaia di bottiglie. Alla fine del cunicolo, una scala a chiocciola scende ancora più in profondità, sino ad arrivare ad una angusta sala utilizzata per l'affinamento dei formaggi. Un percorso decisamente affascinante, da annoverare tra le più belle cantine che abbiamo visitato.
Con questa esperienza si conclude la nostra trasferta sulla penisola Sorrentina, ma altre emozioni continueranno ad attenderci, a cominciare da una magnifica cena in Casa Madre...
Alla prossima puntata.












Don Alfonso 1890

Corso Sant'Agata, 11/13

80061 Sant'Agata Sui Due Golfi, Napoli (IT)




  

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