Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



sabato 29 dicembre 2012

Agape Luculliana: Soul Wine, Enoteca con cucina.



« Vi erano d'obbligo, come antipasti, frutti di mare, uccellini di nido con asparagi, pasticcio d'ostrica, scampi. Poi veniva il pranzo vero e proprio: petti di porchetta, pesce, anatra, lepre, tacchino, pavoni di Samo, pernici di Frigia, morene di Gabes, storione di Rodi. E formaggi, e dolci, e vini. »
Così Plutarco descrive i banchetti che Lucio Licinio Lucullo soleva imbandire, e da cui deriva l'aggettivo che indica la nostra Agape di Dicembre: la più importante perchè prevede, oltre alle relazioni annuali del Gran Maestro e dell'Elemosiniere, le elezioni per la nomina del Capitolo che governerà la Confraternita per l'anno a seguire.
La nostra regola prevede inoltre che la Luculliana sia l'unica Agape in cui non siano ammessi nè ospiti nè postulanti, proprio per evitare ad eventuali "estranei" la seccatura di dover attendere il disbrigo di relazioni, votazioni e scrutini, prima di poter accedere ai piaceri della tavola, senza considerare il fatto che le nostre elucubrazioni risulterebbero astruse ai più. 
Avendo però festeggiato in Casa Madre il quarantennale della Confraternita con una sontuosa Agape a cui hanno collaborato gli Chef a noi più cari, si decide di celebrare l'Agape di chiusura dell'anno fraterno con una cena più frugale di quelle a cui siamo abituati, e in questo caso non consona alla memoria di Lucio Licinio Lucullo.
La coppia di cucina decide quindi di imbandire l'Agape da Soul Wine, enoteca con cucina alla Croce di Casalecchio, che si rivelerà particolarmente adatta sia allo svolgimento  della parte burocratica, avendoci riservato una saletta quasi separata, ma soprattutto adatta a servirci un menù forse frugale nelle calorie, ma con una scelta accurata delle materie prime ed una selezione di vini assolutamente non banale....e non poteva essere altrimenti, conoscendo da anni i proprietari, prima ancora che trasformassero la loro passione in un'attività,  e sapendo che la meta delle loro vacanze se non sono le sponde della Mosella sono le colline di Reims o i dintorni di Beaune,  sempre alla ricerca di novità da diffondere con entusiasmo.
Sbrigata la parte burocratica senza intoppi, con il nuovo Capitolo che vede confermato il Gran Maestro in virtù degli eccellenti risultati conseguiti e la coppia di cucina che lascia il posto, dopo due anni di raro impegno, ad una coppia già collaudata nel corso degli anni (il prossimo anno meno Champagne e più Mosella, con interessanti incursioni anche nel mondo brassicolo, ndr.......)
Ma veniamo al dunque....cominciamo con un ottimo Champagne, il Grand cru Millesime 2004 di Eric Rodez, dorato, con un naso complesso dominato dai lieviti e frutta bianca matura, grande struttura e lunga persistenza, che accompagna tranquillamente, quasi sovrastando, una delicata lingua di vitello con giardiniera... per cercare di centrare l'abbinamento perfetto il Gran Maestro d'Anfora effettua un cambio di vino non previsto inserendo il Blanc de Blancs di Lelarge-Pugeot, deliziosamente fresco e fruttato, che però soffre non poco il confronto con la struttura e persistenza del millesimato di Eric Rodez (veramente buono....ndr.).
A seguire: Tagliatella al rosmarino con ragù di cortile, più delicata di quanto il nome faccia presagire trova nella Borgogna rossa il suo ideale abbinamento, Santenay 1er Cru Beaurepaire 2009 del Domaine Chapelle et Fils, che fa da sponda ad un ragù di fegatini di pollo e coniglio (il ragù di cortile...).
Sorprendente il Barolo Pié Rupestris 2005 di Cappellano, figlio di un'annata forse minore, ma delizioso nei suoi sentori di frutti rossi e viola appassita, ampiamente apprezzato da tutta la tavolata anche in virtù dell'abbinamento con un tenerissimo e succulento ossobuco di vitello in gremolada con patata al cartoccio, piatto semplice ma preciso nella cottura.
Infine la sorpresa della serata, il Barolo Chinato di Cappellano, un etichetta che a molti di noi, e a me in primis, è sfuggita per decenni, e che ci ha fatto rivalutare un vino che è sempre stato considerato solo un abbinamento, peraltro banale, con preparazioni a base di cioccolato; al naso è intenso e complesso, con sentori di china, e poi spezie, rabarbaro, mentolo, un lieve fenolico medicinale....entra in bocca dolce, e poi amaro e poi ancora dolce......con un corpo strutturatissimo ma al tempo estremamente elegante....un lottatore di Sumo che balla sulle punte......e che bilancia armonicamente un ottimo dessert apparentemente tagliato su misura, il Cremoso di cioccolato fondente con salsa di lamponi e fior di sale, piatto che conclude degnamente quest'ultima Agape del 2012 in un locale che fa della scelta dei vini il suo punto di forza, con una piccola ma organizzata cucina capace di trovare il giusto piatto da abbinare al calice preferito.....
Nel frattempo il nuovo Capitolo è già al lavoro, ed echi lusinghieri giungono dall'alta valle del Reno....


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