Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



lunedì 13 giugno 2011

Ristorante La Montecchia, Selvazzano (PD)

Siamo all'interno di uno dei più prestigiosi campi da golf del nord-est: il ristorante è ricavato in un imponente edificio su due piani che fu un essiccatoio di tabacco. La sala, situata al primo piano, è curatissima ed elegante, con tavoli ben distanziati, e si apre su una bella terrazza dove d'estate è possibile mangiare all'aperto, e questa sarà appunto la mia scelta.
L'accoglienza premurosa, l'elegante mis en place ed una notevole carta dei vini, con quasi 600 etichette di cui circa la metà servite anche al calice, predisponeva già a quella che avrebbe potuto essere una gradevolissima serata; anche l'amenità del paesaggio, con vista sui putting green e sulla piscina, il gracidare delle raganelle di sottofondo e la temperatura gradevole contribuivano a rendere deliziosa l'atmosfera.
Dalla carta salto le bollicine e vado direttamente ai Riesling tedeschi, ben rappresentati: Dr.Loosen Wehelener Sonnenuhr Spatlese 2007, molto buono, con un'avvertibile residuo, per me 93/100, fosse stato un pò più acido avrebbe potuto ambire a un punteggio ancora più elevato.
L'arrivo in tavola dei pani comincia a far vacillare le mie aspettative: da uno stellato anche sui prodotti lievitati è lecito aspettarsi un minimo di varietà e di fantasia, invece arrivano delle semplici fette di pane bianco, delle fette di pane integrale e dei taralli......
Benvenuto dalla cucina rappresentato da una caprese rivisitata con tagliatelle di mozzarella, pomodorini, basilico e una spolverata di parmigiano per dare un pò di sprint al piatto.
Veramente buono il Baccalà Mantegnato, piatto ovviamente dedicato ad Andrea Mantegna, con una mantecatura soffice e cremosa e lievi note dolci, accompagnato ad una polentina di grano arso. Godurioso l'abbinamento col riesling.
A seguire Torchiatini neri con astice, granceola e asparagi verdi , buoni ma nulla più....ho dovuto ricontrollare il menù per ricordarmi cosa avesse seguito il baccalà. Anche qui però il riesling ci sta veramente bene e forse sopperisce alla banalità del piatto.
Zuppa Padovana: un orzetto cotto in una passata di fagioli e arricchito da un fondo di cottura per sostenere il gusto....tra l'altro una zuppa calda servita in una serata estiva.......mah.......
Rognone di vitello trifolato alle erbe con polenta morbida: io sono un amante del quinto quarto però anche su questo piatto non riesco ad emozionarmi, neanche un pò.......
A proposito, sul rognone cambio di vino: Cabernet ris. Borgo delle casette 2007, il filò delle vigne, scelto al calice su consiglio del sommelier e abbinamento centrato (...e probabilmente già ben collaudato): bottiglia comunque interessante, bell'espressione del territorio dei Colli Euganei, ancora appena ruvido data la giovane età, per me 87/100.
Delizioso infine il dessert: Crema di spinaci, menta e fragola, dolce al cucchiaio servito in un bicchiere trasparente, molto delicato e profumato, da una ricetta di casa Alajmo del 1978; in abbinamento altro vino al calice, sempre su consiglio del sommelier: Rivesaltes grenat 1998 Domaine Cazes dai Pirenei un grenache in purezza, passito, .....buono (82/100) ma che ha asfaltato il dessert.
Nota di merito per i vini scelti al calice: entrambe le bottiglie mi sono state stappate al momento, e il vino da dessert è stato offerto.
Pre-dessert e piccola pasticceria non pervenuti (....o dimenticati, visto il tenore alcoolico della serata, eheheh). Molto buono il caffè.
Costo del Menù degustazione "Memoria" 80,00 €, vini esclusi....
In conclusione.....Tutto all'altezza della stella: location, servizio, sala, carta dei vini.......tranne la cucina......che dovrebbe essere l'unico motivo per cui la stella viene assegnata e che a me è sembrata invece quella di un'ottima trattoria, di lusso, ma pur sempre una cucina da trattoria.
Ma forse è così che la intendono all'interno del gruppo Alajmo, avendo già un tristellato, le Calandre, con a rimorchio un ottimo bistrot, il Calandrino, una new entry a Venezia (il ristorante Quadri....), senza contare il negozio gourmande In.gredienti e l'hotel Maccaroni sempre a Sarmeola. Mancava il lussuoso ristorante di cucina tradizionale......
Probabilmente, vista la vicinanza alle tre stelle delle Calandre, la Montecchia brilla di luce riflessa......
....e comunque, gran bella location.

4 commenti:

  1. Andrea....oramai ti sei lanciato!! Sei già un blogger professionista... dispensi pure voti...
    Scherzi a parte, stai dando un bel contributo. Complimenti!!
    Ci vediamo sabato dagli Uliassi.

    Fede

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  2. 83/100 ? 93/100?
    cento, cento, cento, cento, cento

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  3. Caro Andrea, più che un menù "Memorie" mi pare un menù del secolo scorso, in bilico tra tradizione (il baccalà e la zuppa), scontatezza (l'amuse bouche), e puro anni '80 (il rognone trifolato).
    Mi pare così ad occhio un luogo lontano dalla gastronomia.

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  4. @Alessandro
    Sicuramente e' lontano dalla gastronomia delle Calandre, di cui serbo ancora il ricordo di una straordinaria Agape di qualche anno fa....
    La mia impressione e' che il patriarca Erminio, dopo aver lasciato i figli Massimiliano e Raffaele a gestire il quartier generale di Sarmeola, si sia voluto creare una sorta di "buen retiro" mantenendo volutamemte una linea di cucina tra il retro' e la tradizione, e non per nulla e' presente in menù anche il piatto del buon ricordo, pero' mi lascia perplesso la stella Michelin, quando a ristoranti con un livello di cucina superiore, cito il Cambio, Il Centro storico, Buriani, tanto per rimanere nella nostra provincia, la stella viene negata o tolta.....

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