Blog di discussione su enogastronomia per chi, come la Confraternita delle Franche Forchette, è sempre alla ricerca della sublimazione della tavola in tutte le sue declinazioni: cucina, vino e sala.



venerdì 28 febbraio 2014

Agape Gentile. Ristorante Strada Facendo, Modena


Agape di Febbraio: ovvero l'Agape Gentile, l'unica occasione in cui sono ospitate al nostro desco anche le gentili dame....semel in anno licet insanire.
Il fausto giorno di S.Valentino scendiamo dal nostro immancabile pulmino per entrare al ristorante  Strada Facendo, il cui nome ricalca il celeberrimo brano di Claudio Baglioni:  "...e sentirai la strada far battere il tuo cuore, vedrai più amore....vedrai...Strada Facendo tu vedrai...."  ed in realtà, in prossimità del ristorante situato in una zona periferica, e alquanto bruttina, della prima periferia di Modena, qualcosa che batteva e che offriva amore si poteva vedere... ma tant'è, come spesso capita, più l'esterno è deprimente e maggiore è la piacevolezza dell'interno (vogliamo ricordare l'emblematico Perbellini?)
E varcata la soglia si schiude questa piccola bomboniera, fregiata comunque della stella Michelin, in cui il calore e l'accoglienza sono d'altri tempi.


Dirige la sala la Sommelier Rita Ronchetti, che si muove con navigata esperienza e professionalità tra i tavoli, brillantemente aiutata da due giovani collaboratori di rara bravura.
In cucina il marito Emilio Barbieri propone una solida e collaudata cucina, senza concessioni all'avanguardia ma rimanendo legato alla grassa e golosa cucina territoriale, con un occhio di riguardo alla presentazione e all'impiattamento.
Menzione per la qualità e le varietà dei pani, mai mancati, serviti caldi e fragranti insieme ad un burro al rosmarino.
Dopo la consueta nomina del simposiarca della serata, che come da tradizione inveterata alle Agapi Gentili risulta essere il nostro "ancor per poco" scapolo impenitente Franz Liebe, consegnamo  un omaggio da parte della Confraternita a tutte le signore presenti al tavolo e apriamo l'Agape cominciando con il sempre piacevole Metodo Classico Balter Brut, che ci seguirà sulle prime due portate.
In apertura: Cappone con rapa rossa, wasabi e germogli


malgrado la presenza del cappone e della rapa, la cui salsa gioca su note dolci, l'impronta conferita dal wasabi e dai germogli vira su toni decisamente asiatici.....sarà colpa dell'immancabile giapponese nella brigata di cucina? 
Comunque piatto equilibrato e fresco, gradevole preludio per le portate successive.
A seguire: Gamberi marinati al Martini e lime con mitili e alga croccante


Altro piatto non esattamente legato al territorio, ma che è piaciuto moltissimo, soprattutto alle signore presenti al tavolo, in virtù probabilmente di una golosa nota dolce e acidula, bilanciata in parte dalla sapidità di una cialda di sesamo e dall'alga croccante.
Cambio di vino sul terzo degli antipasti e rientriamo in pieno territorio con un nostro piccolo tributo ad una cantina pesantemente danneggiata dalla recente alluvione nel territorio modenese:  da Bomporto, in magnum, il  buonissimo Lambrusco metodo classico di Cantina della Volta.
Territorio anche nel piatto con Omaggio al Parmigiano Reggiano, cagliata, uova di quaglia, sedano e tartufo nero 


Le fasi della produzione del Parmigiano Reggiano in un piatto, partendo dalla cagliata, passando per il tosone (Parmigiano giovane) fritto fino ad arrivare ad un tortino di parmigiano 36 mesi che racchiude un uovo di quaglia....come guarnizione crema di sedano, tartufo nero e sedano fritto. Piatto senza particolari acuti, regala qualche emozione l'ottimo abbinamento con il delizioso lambrusco metodo classico di Cantina della Volta.
Il menu preposto dal Gran Credenziere prosegue con una pasta ripiena, i Ravioli di vitello con funghi, salsa al Porto, pesto alle noci e maggiorana


tanta dolcezza in questo piatto, appena penalizzato da uno spessore della sfoglia non propriamente sottile ma comunque ottimo piatto che ha reso complicato, date le sue caratteristiche, un abbinamento
corretto al Maestro d'Anfora.....durante la prova per decidere il menu e i vini, abbiamo provato questo piatto con tre vini diversi prima di approdare al Verdicchio vigneto Balciana 2008, un grande bianco delle Marche, in una versione con un residuo zuccherino piuttosto contenuto, ma grasso, morbido e alcolico per poter essere lo sparring partner ideale per questo piatto.
Prima del piatto successivo inserito nel nostro menu lo Chef, che quando ha potuto si è assentato dalla cucina per passare al nostro tavolo, ci ha sorpreso con un fuori menu: Uovo con spuma di fegatini, ristretto al Marsala e cipolla caramellata.


Altro delizioso piatto dalle note decisamente dolci, quelle che ci volevano per finire il Balciana e passare al piatto successivo: Spaccato di controfiletto con goccie di balsamico tradizionale e piccolo fritto all'agro di Tropea.


In abbinamento Il Sodaccio 1998 di Montevertine, ultima annata prodotta di questo grandissimo Sangiovese di Radda, la cui vigna fu distrutta dal mal dell'esca, ed oggi le uve della vigna reimpiantata di Sangiovese confluiscono nel cru aziendale Le Pergole Torte.

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Eleganza e terroir, termine oggi forse sopravvalutato, per definire questo sangiovese di Radda in Chianti, fatto come una volta, senza esibizione di muscoli ma con la grazia e l'agilità di un ballerino classico.......tanto più che come primo impatto soffre la grassezza, ancora persistente in bocca, del Vigneto Balciana che l'ha preceduto.
Dopo una sequenza di piatti tendenzialmente dolci arriviamo infine al dessert vero e proprio: Semifreddo alla nocciola con foglioline d'oro e crema di pistacchio


Qui l'avanguardia dei dessert salati è ancora lungi dall'arrivare, siamo in pieni anni '80 (la fogliolina d'oro....), ma comunque veramente buono, goloso, e degno coronamento di una cena giocata spesso su note dolci. L'abbinamento con il vino, pur sembrando semplice, non lo è stato affatto.....l'estrema dolcezza e la bassa temperatura del semifreddo riducevano assai le possibilità,  e dopo aver testato in prova recioto, PX e porto vintage, con la complicità della disponibilissima Rita Ronchetti, abbiamo deciso di abbinarci questo:

che ha svolto egregiamente il suo compito.
Per concludere, una piacevolissima serata priva di guidrigildi (ovviamente...), priva di eventi potenzialmente letali (ricordo il menu in fiamme dello scorso anno) ed in cui, speriamo, le signore presenti abbiano gradito piatti, vini ma soprattutto la nostra compagnia......
La prossima incursione avrebbe dovuto essere in territorio romagnolo, ma a causa di chiusura probabilmente avverrà in uno storico ristorante rappresentante della cucina padana.

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